Certificato di proprietà dell’auto solo digitale. Domande & risposte: ecco che cosa cambia

Come cambia il Certificato di Proprietà degli autoveicoli? 

Dal 5 ottobre il documento rilasciato dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) diventa digitale. Significa che comprando un mezzo, da lunedì prossimo, non avremo più il tradizionale foglio di carta da conservare tra i documenti importanti. L’originale sarà conservato in modalità virtuale presso l’archivio digitale dell’Aci.

E noi possiamo vederlo? 

Sì, al momento dell’acquisto ci verrà rilasciata una ricevuta che ne attesta l’esistenza e verrà fornito anche un codice d’accesso personalizzato (una password) con il quale visionare il documento sul sito www.aci.it

Perché è cambiata la procedura? 

Per snellire la burocrazia e semplificare la vita a 40 milioni di italiani, ma anche per maggior sicurezza. Infatti ora diventa impossibile perdere il documento o rubarlo e modificarlo per eventuali truffe. Un documento digitale non si perde né si deteriora.

Si risparmierà anche? 

No, non direttamente al momento dell’acquisto dei veicolo. Però può succedere di risparmiare in seguito seccature e denaro. Ogni anno infatti 300 mila italiani denunciano lo smarrimento del Certificato di proprietà, devono fare la denuncia alle autorità e richiedere il duplicato: queste sono operazioni onerose. Il PRA ha calcolato che con la digitalizzazione gli italiani risparmieranno 4,5 milioni complessivamente, e verranno eliminati 30 milioni di fogli di carta, oltre a tonnellate di inchiostro.

Ma a cosa serve il Certificato, in pratica? 

E’ ancora necessario per ogni iscrizione di autoveicolo, motoveicolo a partire da 125 cc, rimorchi oltre le 3,5 tonnellate che sono beni mobili registrati in base alle norme del Codice Civile. Serve inoltre per i trasferimenti di proprietà, le radiazioni, per eventuali annotazioni giuridiche che riguardino il mezzo.

Come sono ripartiti i fondi che paghiamo per “iscrivere” un veicolo al PRA?

Una media di 300 euro va alle Province come imposta provinciale di trascrizione (IPT), importo variabile in base al tipo di veicolo e alle tariffe locali; 27 euro vanno all’Aci, circa 16 euro allo Stato come imposta di bollo. Il compenso spettante direttamente al PRA per il servizio è in media il 5-7% di quanto noi versiamo.

Ci sono altre novità in arrivo? 

In Parlamento di studia l’unificazione tra l’archivio del PRA gestito dall’Aci e quello della Motorizzazione, che oggi rappresentano un inutile doppione. La commissione affari costituzionali ha già approvato un emendamento al disegno di legge delega, nell’ambito della riforma della pubblica amministrazione.

direttamente dal sito di LA STAMPA: http://www.lastampa.it/2015/10/01/italia/i-tuoi-diritti/responsabilita-e-sicurezza/dal-ottobre-il-certificato-di-propriet-dellauto-sar-solo-digitale-qC5NwK7Q2LK3XOtFoaFVRK/pagina.html

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